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Tic e Tac, Tac e Tic!

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~ Isabella.
view post Posted on 13/9/2008, 10:08




Com'era quella canzoncina? Tic e Tac e Tic e Tac.
Isabella mugugnava a bocca chiusa un allegro motivetto, una canzoncina imparata anni prima, forse dimenticata, ma che la torre dell'orologio, sulla quale stava salendo, gliel'aveva fatta ricordare.
Tic e Tac, il classico motivo del suono di un orologio. Chissà perchè poi Tic e Tac, non poteva essere Tic e Toc?

Toc no, sembra che stai bussando. Toc Toc!
Giusto!Allora, perchè non Tuc o Tec, perchè forse suonano male?
Vedi ti sei risposta da sola, ora smettila di pensare.
Non, posso, sono fatta così, pensa, pensa e solo pensa.

Continuava tranquillamente a salire gli scalini di pietra che giravano in tondo su per la torre dell'orologio, già si sentiva il rumore delle lancette che scandivano imperiose il tempo nella scuola.
Se avessero un giorno sabotato l'orologio,come avrebbero fatto?
Non sapeva come fosse fatta la sala dell'orologio, immaginava cose grandiose, forse anche qualcuno che lo azionava giorno dopo giorno.
Quando voltò l'angolo di pietra ed entro nella Sala, fu quasi sorpresa. Un semplicissimo meccanismo che scandiva il tempo.
Tic e Tac.

SPOILER (click to view)
per chi vuole.
 
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Samantha Parker
view post Posted on 14/9/2008, 10:23




SPOILER (click to view)
Posso? Se no cancello ^^

Erano veramente troppi. Scalini, scalini e ancora scalini e ovviamente tutti diseguali di modo da far venire veramente male ai muscoli delle gambe. Uno era più alto, uno più basso, un altro leggermente inclinato verso sinistra. Per fortuna che almeno quelli sembravano privi di vita o almeno senza tanta voglia di muoversi, quel giorno, come il resto delle scale del castello.
Ma perché le era venuta la bellissima idea di salire alla Torre dell'Orologio?
Per vedere il famosissimo arnese che scandiva le ore della sua nuova scuola o solo per dare uno sguardo al panorama del Parco di Hogwarts?
Perché la piccola Sam aveva davvero una grandissima passione per tutto ciò che riguardasse la natura. Ok, non quasi tutto per esempio la nebbia la odiava, anzi la spaventava tantissimo, anche se non sapeva realmente il perché.
Per il resto sarebbe potuta rimanere ore intere a fissare un paesaggio senza pensare assolutamente a nulla se non all'immensità e alla bellezza dello spazio che la circondava.
Aveva sentito dire, anche se non ricordava esattamente da chi, che la Torre dell'Orologio permetteva di gustare un paesaggio consentito a pochi e veramente affascinante, sopra ogni bellezza.
Tutta la scuola, o quasi tutta, circondata dall'immenso parco, il Lago che rispecchiava la luce del sole e si colorava di mille sfumature di bellezza, gli alberi altissimi e inquietanti della foresta proibita che apparivano in lontananza e le immense cime coperte di neve delle montagne attorno ad Hogwarts.
Aveva già il fiato corto quando, Sam, cominciò a sentire i battiti lenti e regolari dell'Orologio sopra la sua testa che somigliavano quasi ai battiti del suo cuore.
Scalino dopo scalino sentiva quel battito diventare sempre più veloce assieme al fiato e quello dell'Orologio sempre tranquillo e indisturbato.
Magari avrebbe potuto dare fastidio a chiunque lo ascoltasse, a chi non aveva poi tanta pazienza.
Bè anche Sam aveva poca pazienza, ma le piacevano le cose calme e regolari.
Sfortunatamente aveva anche poca voglia di stare in compagnia delle persone e quando si accorse di essere finalmente arrivata a destinazione a causa dei battiti fortissimi dell'Orologio e della fine degli scalini, vide sconsolata che non era sola.
Davanti all'immenso Orologio che troneggiava davanti ad una finestra enorme con tutti i suoi ingranaggi e le sue rotelline di cui ovviamente Sam non capiva nulla, c'era una ragazzina bionda che fissava gli ingranaggi.
Le lancette continuavano imperterrite a scandire il tempo.
Per un attimo Sam fu presa dal desiderio di scendere tutte quelle scale che aveva appena salito e tornare nella Sala Comune.
No. Non sarebbe stato molto carino, specie se la ragazza si fosse accorta della sua presenza e poi non poteva certo rinunciare ad una vista mozzafiato per colpa di una bambina.
 
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~ Isabella.
view post Posted on 11/12/2008, 22:33




SPOILER (click to view)
sorry, come si dice meglio tardi che mai xD


Le lancette, come braccia rotanti, abbracciavano le ore del giorno, definendole, scandandole e dando forma e vita alle giornate di migliaia di uomini.
Prima si usava la luce solare, le meridiane erano i primi orologi, poi la mente umana ha dato vita a quei meravigliosi meccanismi noti come orologi, strumenti di calcolo e misurazione, la cui precisione doveva essere ottimale per poter misurare lo scorrere del tempo.
Bella materia il tempo, per misurarlo deve esserci voluto un genio, o almeno qualcuno di intelligente.
E ora guardava meravigliata quell'enorme meccanismo che scandiva le ore dei giovani Hogwartsiani, gli studenti della più famosa e rinomata scuola di Magia e Stregoneria del mondo.
(Non era un caso se migliaia di studenti stranieri richiedevano l'accesso ogni anno!)
Dovevano essere da poco passate le sei.
Oh che sbadata guarda l'orologio, lo hai davanti e non lo usi nemmeno, stonata!
Isabella fissò per qualche istante le lancette nere che segnavano imperiose l'orario: mancavano cinque minuti alle sei, di lì ad un'ora avrebbero cenato. (Le cene alla scuola erano famose per la loro abbondanza, una sola di esse poteva sfamare un intero reggimento!!)
Spostò la sua attenzione dall'orologio, estraniandosi da quel mondo di perfezione che era il pianeta orologiaio. Il silenzio della sala permetteva di ricostruire i vari rumori, collocarli, dargli un senso e un nome. Sentiva le voci degli studenti più grandi nel cortile o le urla del custode che rimprendeva i monelli di turno, percepiva il suo respiro affannoso, che creava nuvolette di fumo in quel luogo, a ciò si univa il ticchettio dell'orologio lì accanto e il rumore delle scarpe che risalivano le scale.
Questo ultimo rumore la fece rinsavire e prestò maggiore attenzione alla realtà, anzicchè estraniarsi rapita dai suoni circostanti.
Cosa erano quei passi?
Qualcuno la stava raggiungendo?
Bene avrebbe fatto volentieri due chiacchiere con il gentile (o almeno sperava) viadante.
Isa fissò immediatamente la porta dalla quale anche lei era entrata poco prima, sicura che di lì a poco qualcuno sarebbe sputanto e avrebbe fornito ad entrambi, a meno che non si conoscessero già e in quel caso avrebbero approfondito al loro conoscenza, la possibilità di fare una nuova e sincera (sperava, dicevano che i Serpeverdi non erano socievoli come gli altri)amicizia. Alcuni istanti passarono. Niente, tornò a fissare nuovamente l'ingranaggio.
Pochi istanti dopo qualcuno era entrato e lei voltatasi verso il nuovo arrivato, o arrivata, intravide una figura femminile, alta quanto lei (e questo le fece affermare che fosse una matricola proprio come lei) e dall'aspetto grazioso, fissarla in modo poco carino.
Sorrise per prima e si limitò a poche semplici parole. Anzi ad una precisamente.
- Ciao -
asserì la giovane ragazzina di Corvonero mentre aspettava che la ragazza appena giunta abbandonasse l'espressione scocciata che aveva assunto nel momento in cui l'aveva vista.



 
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Samantha Parker
view post Posted on 21/12/2008, 21:28




Per quello che parve un lungo, lunghissimo, interminabile secondo, Sam fissò con la sua solita espressione superba e arrogante una ragazzina bionda che era arrivata prima di lei, nella Stanza dell'Orologio.
I battiti del meccanismo complesso ed elaborato, che scandiva il tempo nella scuola, ruppero per brevi istanti il silenzio imbarazzato creatosi tra le due ragazze, entrambe del primo anno alla vista l'una dell'altra. Attorno a loro mille rumori di sottofondo.
Sam respirò profondamente dopo la fatica fatta per salire le scale. Era proprio vero, c'era qualcuno lì, oltre a lei ma sarebbe stato davvero poco carino voltarsi e andarsene, avrebbe dato l'impressione che quella ragazza la stesse scocciando. In effetti era così, ma non esisteva persona che non scocciasse Sam, tanto era viziata e abituata a pensare di essere la creatura più perfetta del mondo.
Ma la ragazza fece una cosa che Sam non si sarebbe mai aspettata: la salutò.
La Parker cercò di trattenere la sua sorpresa ma gli occhi le si aprirono per lo stupore e non se la sentì davvero più di voltarle le spalle, in senso letterale.
Bisogna chiarire che Samantha si credeva superiore a tutto il genere umano (a quello animale è sottinteso) ma proprio per questo nessuno la salutava mai. Lei aveva sempre pensato che fosse perché la rispettavano e soprattutto perché la temevano ma il fatto che quella ragazzina l'avesse salutata, in qualche modo le faceva piacere.
Si sforzò di sorridere e di non sembrare troppo scocciata per l'aver trovato compagnia ma sul suo volto si formò solo una buffa smorfia.
Ciao.
S sforzò di salutarla anche lei. Non le era mai capitato che qualcuno volesse far conversazione con lei e la cosa la metteva alquanto in imbarazzo.
Si spostò lentamente verso la finestra ma non riusciva a non pensare che accanto a lei si trovava quella ragazzina che l'aveva salutata. Se uno dei suoi compagni lo avesse fatto gli avrebbe gridato contro ma, come ho già detto, fatto da quella ragazza le faceva stranamente piacere.
SPOILER (click to view)
Assolutamente sì XD


 
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3 replies since 13/9/2008, 10:08   158 views
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