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Prima Lezione di Astronomia Teorica (II anno).

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.Eredra Greed.
view post Posted on 13/4/2009, 14:05




Prima Lezione.
Riepilogo veloce del programma dell'anno precedente. Spiegazioni sui pianeti, le stelle, le galassie e vari corpi celesti in maniera approfondita.

Il tempo era trascorso in fretta; Eredra passeggiava per l'Aula osservando gli ordinatissimi banchi che presto sarebbero stati riempiti dagli Studenti del secondo anno. Alunni già conosciuti ed esaminati. Si potrebbe perfino dire che la Greed vi era affezionata. Immaginava già chi avrebbe preso quale posto e chi avrebbe risposto alle sue domande. Temeva che alla sua lezione si sarebbero presentati un numero minore di alunni rispetto a quelli che vi erano l'anno precedente, ma non poteva farci nulla. L'Astronomia non era una materia facile ed Eredra si rendeva perfettamente conto che i primi anni potessero risultare alquanto noiosi in quanto vi era solo teoria. Ammetteva però che sarebbe bastato un minimo di impegno da parte di alcuni; le piaceva insegnare inutile negarlo.
Ecco: era ora di iniziare la lezione. La donna prese posto dietro la cattedra attendendo i suoi alunni.


Studenti Serpeverde:

Studenti Tassorosso:

Studenti Corvonero:

Studenti Grifondoro:


 
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Dennis Harrison
view post Posted on 28/4/2009, 19:00




Il primo. Eh he, bella sorpresa.
Chi poteva essere il primo ad entrare nell'aula alla prima lezione di Astronomia dell'anno?
Chi, se non Dennis?
Il nostro adorato secchioncello, combinacasini e anche un po' imbranato Dennis Harrison, che abbiamo lasciato l'anno scorso reduce da un decisamente turbolento e complicato anno scolastico, e dalla fantastica quanto inaspettata annunciazione che -da dan!- aveva guadagnato una sorellina.
La piccola Angela. Sì, Angela. Mai nome fu più azzeccato.
Ovviamente sono ironica. Quella piccola peste non stava zitta un attimo, strillava, piangeva, scalpitava, distruggeva, tirava, mordeva, anche se ancora non aveva i denti!
Impossibile.
Dennis era rimasto devastato da quell'estate. Era quasi contento di essere tornato ad Hogwarts.
Anche se avrebbe dovuto ricominciare a frequentare le lezioni, e rivedere la Parker.
Aveva passato un Autunno abbastanza tranquillo e produttivo, aspettando in ansia la sua prima lezione di Astronomia.
Che era arrivata.
Oh, Dennis amava l'Astronomia. Amava tutto ciò che concerneva il tenere il naso puntato verso le stelle.
Così salì le scale con decisa energia, ed entrò in classe allegramente, per niente sorpreso di essere il primo.
"Buongiorno professoressa Greed!" esclamò contento, prima di andarsi a sedere ad un banco molto vicino alla cattedra.
Sì, anche la Greed era la sua professoressa preferita.
Sì, fa' meno il ruffiano magari, e siamo tutti più felici.
Ecco. Ma tu non dormi mai?
 
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Samantha Parker
view post Posted on 29/4/2009, 20:45




E ovviamente quando Sam entrò in classe non poté rimanere più delusa.
Si era immaginata di trovare la stanza, l'aula di Astronomia, una delle sue materie preferite, completamente vuota, solo con una fievole luce che arrivava da fuori, aveva premeditato di mettersi a sedere nel banco più vicino alla Professoressa e di fare vedere quanto si era impegnata non solo per arrivare presto ma anche per arrivare prima. E aveva fantasticato sui complimenti che avrebbe potuto ricevere per il suo impegno e la sua diligenza, già dimostrata l'anno precedente.
Potete immaginarvi la sua delusione quando varcò la soglia dell'aula e vide, nel posto in cui si era prefissata di sedere, la testa piena di capelli scompigliati del suo acerrimo nemico che aveva animato d'odio tutto l'anno precedente alla scuola, Dennis Harrison.
Portò una mano ai capelli e cominciò ad arrotolarsi su un dito una ciocca di capelli ricci, indecisa sul da farsi. Era più importante la sua sottospecie di faida con il ragazzino, che non valeva, a parer suo, la metà di lei, o il suo rendimento scolastico?
Optò per la prima e si sedette, dopo aver fatto qualche passo, proprio accanto al ragazzino.
Non lo degnò di uno sguardo, ma non erano necessari né quello né delle parole per descrivere il loro odio, né soprattutto per dimostrarlo a vicenda.
Buongiorno, Professoressa.
Cinguettò con tono mellifluo.
Prese poi a tirare fuori i libri dalla sua vecchia cartella e ad appoggiarli diligentemente sul banco, fissando, ripetutamente, con la punta degli occhi, ogni singolo movimento di Harrison, per vedere se la stava fissando o se faceva qualsiasi movimento che potesse avvamparla, incuriosita, un pò come tutti, dalla persona che odiava di più in quel momento.
Mostrando indifferenza, tornò a girarsi un ciuffo ricciolo attorno ad un dito.
 
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Dennis Harrison
view post Posted on 29/4/2009, 21:17




Adesso provate a immaginare la faccia di Dennis quando sentì, alle sue spalle, la voce melliflua e dolciastra della sua acerrima nemica.
Avete presente i film horror? Quando il protagonista sente alle spalle la presenza del mostro, ma non può muoversi perché è immobilizzato dalla paura?
Ecco, pensate a questo, e vedrete Dennis.
Un brivido gelato gli attraversò la schiena, e il ragazzino cominciò a sudare freddo. Non era possibile.
Doveva essersi sbagliato. Era di sicuro frutto della sua immaginazione affaticata.
Insomma, era molto tardi... poteva darsi...
Ah ah! No, Denden!
Pian piano, nel suo campo visivo cominciò a entrare una crespa chioma di riccioli ramati, poi una divisa nera e blu, e infine il viso infantile e odiato di Samantha Parker.
Oh no: si stava sedendo accanto a lui.
Ommioddio. Coscienza, aiuto!
Chi, io?
E quante Coscienze ho?!
Dennis rimase immobile, la schiena diritta e lo sguardo puntato sulla lavagna davanti a sé.
Ma perché? Perché? C'era una classe vuota, perché doveva sedersi vicino a lui?
Oh bé, certo. Lo odiava.
Quale modo migliore di farlo soffrire se non imporgli la sua presenza?
Ma non gliel'avrebbe data vinta, no e poi no! La guerra era aperta, e Dennis aveva tutte le intenzioni di vincerla.
"Buongiorno, Parker." esordì pacatissimo, voltandosi verso l'indesiderata compagna di banco, con un sorriso a trentatre denti.
"Come te la passi?"
 
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Samantha Parker
view post Posted on 30/4/2009, 16:22




Per qualche secondo l'atmosfera e l'aria attorno a loro rimasero immobili in un incerto timore su quelle che sarebbero potute essere le conseguenze del gesto di Sam. Le molecole dell'aria sembrarono prendere consistenza e diventare sempre più tese man mano che passavano i secondi.
La loro era stata una lotta aperta da quel fatidico giorno in cui Dennis aveva osato mostrarsi scorbutico con la viziatissima Parker e la guerra era ancora in corso, malgrado le vacanze, più aperta e più accanita di prima. Entrambi sapevano che era così, ed entrambi cercavano di darlo a vedere il meno possibile per non sembrare infantili.
Poi la tensione dell'aria si spezzò bruscamente.
Il Corvonero si girò verso la ragazzina e, con voce pacata, ma capace di contenere un odio sovrumano, si rivolse a lei come se fossero sempre stati normali compagni di classe.
Buongiorno, Parker. Come te la passi?
Il solito tono insopportabile e sicuro di sé del ragazzino irritò Sam ancora di più che la sua presenza ma non si lasciò sfuggire il controllo né alcun gesto che potesse mostrare il suo fastidio e dare un punto verso la vittoria ad Harrison.
Si voltò e i suoi occhi verdi incontrarono quelli del ragazzino per qualche intenso secondo in cui sembrò ricrearsi la tensione iniziale.
Poi anche il volto di Sam si schiarì con il sorriso più ipocrita che potesse fare.
Buongiorno a te, Harrison. Devo dire che sto abbastanza bene, l'estate è stata piacevole ma è sempre un piacere tornare a scuola e rincontrare i vecchi amici.
La sua voce diede un tono particolarmente disgustoso alla parola amici pronunciata con tanto disprezzo da sembrare qualcosa di volgare.
In effetti non solo il tono di Sam era terribilmente ironico, ma era anche leggermente amaro, per la sua totale mancanza di amici. Ma questo pochissime persone avrebbero potuto seriamente notarlo.
Tu come stai?
Chiese con tono esageratamente finto e preoccupato, cominciando a sfogliare le pagine del libro che aveva tirato fuori.
 
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Dennis Harrison
view post Posted on 1/5/2009, 19:53




Così però ti auto condanni al patibolo.
Tu sta' zitta. E' una faccenda tra me e Samantha Parker.
D'accordo. Ti volevo solo avvertire che non la vincerai mai, questa battaglia.
Grazie dell'appoggio.
Sono soltanto realista. Quella ragazzina è troppo astuta, troppo perfida per te, piccolo innocente Denden. E' poi è una ragazza.
E questo che c'entra?
Te ne accorgerai.
Dennis rimaneva a fissare la Parker con quel sorriso ampio quanto falso, osservando la sua reazione.
Per qualche secondo, la ragazzina rimase immobile, quasi stupita di quel contrattacco.
Poi, si dipinse sulle labbra un'espressione ipocrita almeno quanto quella di Dennis, se non di più.
"Buongiorno a te, Harrison. Devo dire che sto abbastanza bene, l'estate è stata piacevole ma è sempre un piacere tornare a scuola e rincontrare i vecchi amici."
Il falso sorriso di Den si era spento man mano che la Parker parlava, fino a chiudersi in un sorriso ironico e palesemente beffardo. Sulla parola 'amici', pronunciata con smodato disprezzo, un angolo delle labbra del ragazzino si incurvò ulteriormente verso l'alto, contemporaneamente al suo sopracciglio sinistro, che si inarcò sardonico.
"Tu come stai?"
Dennis la osservò mentre sfogliava con falsa tranquillità le pagine del libro di Astronomia. Rimase a fissarla, nonostante lei facesse finta di niente.
Piano piano tirò anche lui fuori il libro dalla cartella, lo aprì alla prima pagina e scrisse il suo nome con la piuma d'oca.
Poi sorrise di nuovo, mostrando i grossi denti davanti, e disse:
"Fantasticamente. Certo, è bellissimo tornare a scuola. Hai rivisto i tuoi vecchi amici, Parker? Scommetto che hanno tanto sentito la tua mancanza."
Harrison 1, Parker 0.
 
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Samantha Parker
view post Posted on 4/5/2009, 17:55




SPOILER (click to view)
E' poi è una ragazza.
E questo che c'entra?
Te ne accorgerai.
Ma la coscienza di Den ha sempre questi attimi in qui profetizza? xDxD


Le parole si susseguivano sotto gli occhi della Parker che faceva finta di leggere, senza però riuscirci davvero. Sentiva la presenza del suo nemico mortale accanto a lei e, paranoica ed egocentrica, sentiva il suo fisso sguardo, anche se quegli stava appunto prendendo in quel momento il libro di Astronomia a sua volta. Passarono una manciata di secondi prima che, con molta calma, avesse finito di scrivere il suo nome sulla prima pagina con la piuma d'oca e poi, nuovamente, quasi nello stesso momento, sollevarono lo sguardo l'uno sull'altra e un sorriso beffardo tornò ad illuminare il volto di entrambi. Gli occhi di Sam, rispetto all'anno scorso si erano però lievemente spenti e una nuova tristezza, dettata dalla consapevolezza di quello che le era successo, le aveva raggiunto piano piano la mente, rendendola più inoffensiva e meno competitiva.
L'odio per Harrison rimaneva, ma non in quella maniera bramosa ed ossessionata dell'anno prima.
Tuttavia sul suo volto non passava nemmeno una traccia della sua tristezza, era sempre stata brava a fingere.
Fantasticamente. Certo, è bellissimo tornare a scuola. Hai rivisto i tuoi vecchi amici, Parker? Scommetto che hanno tanto sentito la tua mancanza.
Sam lo guardò stupita, senza capire la pesante nota ironica nella voce del suo compagno di banco. Il sorriso le si spense in viso, lentamente e, dopo aver chinato lo sguardo di nuovo sul libro, prese a massaggiarsi le mani con finta indifferenza.
Sai vorrei vedere te Harrison, se fossi un gufo e stessi un'intera estate senza qualcuno che ti venisse a parlare. Non è certo facile. Hanno bisogno di compagnia.
La sua idea di amico era un'idea di qualcuno che la servisse e la rispettasse, la stesse a sentire e non parlasse per niente, quindi effettivamente Sam, l'anno prima, era stata a parlare con i gufi, nella Guferia, l'anno prima, soprattutto nei momenti in cui era davvero triste. Ma dal suo tono non si sarebbe potuto capire se stesse scherzando o se stesse parlando seriamente.
Tu hai rivisto la Davies?
Chiese con un pizzico di malizia nella voce, alzando di nuovo lo sguardo.
Eravate così attaccati, l'anno scorso.
Nei suoi occhi balenò uno strano ed insolito lampo di curiosità e, perché no, d'invidia.
 
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