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Ad un passo dalla noia.

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.Damien.
view post Posted on 17/4/2009, 10:45




Che la Guferia fosse ben alta, questo l'aveva capito. Che fosse pure fredda, questo era pure scontato: era autunno, e l'autunno a Hogwarts significava nebbia e freddo a volontà, costantemente.
E infatti...
Damien non riusciva a vedere ad un palmo di naso, oltre le finestrelle che già per loro natura erano strette.
Sbuffò: si rassegnò all'idea che in quella giornata non avrebbe potuto osservare il fantastico panorama che si estendeva al di là del Lago Nero.

Non gli rimaneva, se non altro, che starsene un po' lì da solo, raggomitolato nella sua sciarpa e nel suo cappottone, riparandosi dall'aria fredda.
Pensò che avrebbe potuto scegliere un luogo migliore, effettivamente: del resto, però, non era nemmeno colpa sua se la nebbia si era alzata tutta in un sol colpo mentre lui saliva le scale della Torre.
Che fosse stato enormemente lento? Bah.
Accidenti, ora non aveva nemmeno voglia di andarsene, ma non aveva nemmeno nulla da fare: neanche un piccolo messaggio da spedire.
Certo, avrebbe potuto scrivere rotoli di pergamena a casa, visto che erano mesi che non ricevevano sue notizie...ma per la miseria! Non aveva ancora imparato a far apparire inchiostro, penna e pergamena; e quindi...
E quindi se ne rimase lì seduto, senza nulla da fare.

Per un po', osservò il vapore che usciva dalla sua bocca salire verso l'alto e poi dissolversi: quel passatempo, però, risultò essere un vero fiasco, poichè troppo noioso.
Damien si ricordò, però, di avere con sé la sua bacchetta!
No, che pensate?! Non avrebbe di certo dato fuoco alla Guferia o tentato di Schiantare i gufi appollaiati poco sopra. Non ne era ancora capace, il piccoletto...
Avrebbe, invece, tentato di far levitare qualche piuma...almeno, quello era capace di farlo.

"Wingardium Leviosa!"
Con grazia, una piuma di un gufo marrone si librò da terra, e Damien la condusse fino alla vecchia porta della Guferia, facendola "danzare" lì davanti, contro il legno vecchio e marcio.
 
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Alex;
view post Posted on 17/4/2009, 11:27




Nelle giornate nebbiose, il miglior posto desiderabile per la maggior parte dei comuni mortali è senza dubbio la sala comune. Raggomitolarsi tra un lenzuolo caldo nei divanetti davanti al camino, bevendo una tazza fumante di cioccolata seguita da una fetta di torta da trangugiare con pazienza finchè il proprio palato non reclama un altro pezzo. Eppure non tutti erano così. Infatti il castello era abitato da ogni sorta di creatura. Gli studentelli più grandi rinchiusi dentro le librerie a studiare per i G.U.F.O o per i M.A.G.O. ; i ragazzini più piccoli che facevano scorribande a destra e a manca per i corridoi vuoti del castello giocando a gobbiglie o svolazzando con la scopa facendo infuriare notevolmetne il nostro custode. Eppure io ero diverso, ero un ragazzetto apparte. La pioggia, chissà perchè poi, mi metteva allegria, potevo rivedere nelle goccie che cadeva i desideri di mille bambini che scendevano al suolo infrangendosi per poi tornare come un arcobaleno al passaggio del sole. Un arcobaleno variopinto di colori, dal rosso più profondo fino al giallo donatore di luce passando per il blu della mia casata e il verde della natura. Ognuno di noi amava l'arcobaleno in fondo.

Ma oggi non pioveva, anche se lo speravo, infatti c'era una fitta nebbia che non faceva vedere ad un palmo dal naso, così, bacchetta in tasca, giaccone indosso e tanta voglia di camminare uscii dalle mura incantate del castello. La vegetazione atunnale era variopinta e degnava di un tocco d'arte tutto il paesaggio smorzato dalla mancanza di foglie sopra gli alberi che stavano per ritornare a nuova vita. I sentieri leggermente ammorbiditi dalla brina della nebbia impiastricciavano le mie scarpe che lasciavano orme ben visibili al passaggio sul marmo candido che adornava gli scalini dei locali del castello. Gli scalini che stavo salendo erano quelli della guferia, il posto dove si spedivano lettere ai propri cari, dove si cercava conforto nelle lettere che giungono. Aprii la porta e involontariamente schicciai contro il muro una piuma che svolazzava di fronte all'uscio in maniera magica, infanti era incantata da un tale seduto poco più lontano. Non riuscivo ancora bene a dare una descrizione di lui perchè la nebbia, entrata anch'essa dalle finesrelle piccoline mi bloccavano per lunghi tratti la visuale.
Mi spiace, non l'ho fatto apposta. Sono desolato.
Imbronciai il viso in segno di notevole dispiacere perchè, infondo, era vero. Presi delicatamente la piuma nella mia mano e la riportai al proprietario poggiandola con cura sopra ad un blocco di pietra dove erano soliti passeggiare le gufette.
Non volevo romperla.
Dissi di nuovo, leggermente imbronciato ma notando lo sguardo del ragazzo, affatto intimidatore oppure accusatore, l'espressione sconvolta che aveva preso casa nel mio volto scomparì per tornare alla mia faccia solita. Mi sistemai i capelli che nella camminata si erano arrufati e scompigliati con il muoversi del corpo e tornai a guardare quello strano tizio.
 
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.Damien.
view post Posted on 17/4/2009, 12:27




Non si sarebbe mai aspettato che qualcun'altro avesse avuto la sua stessa, pazza idea di recarsi in quel luogo, con quel tempaccio che non dava la minima speranza di migliorare.
Rimase così sorpreso che lasciò andare la bacchetta velocemente: l'incantesimo si spezzò, e la piuma volò, dondolando, fino a terra, rimescolandosi assieme ad un altro migliaio di piume e alla sporcizia che ricopriva quella parte del pavimento.
Damien alzò gli occhi dal suo "allenamento" ormai andato perduto e incontrò lo sguardo di un ragazzo.

A Damien bastò poco per capire che anche lui era Corvonero -il blu e il bronzo spiccavano sul cappotto e sulla sciarpa, identici a quelli del nostro protagonista- e che, pure a lui, quella mattina, non era passata nemmeno per l'anticamera del cervello l'idea che forse, con quel tempo, avrebbe fatto meglio a restarsene a letto, aspettando l'inizio delle lezioni pomeridiane.
Dunque; il nuovo arrivato sembrava essere dispiaciuto per quello che aveva fatto, quasi avesse compiuto un'azione imperdonabile.
Al di là di ogni previsione, invece, a Damien aveva fatto piacere quell'arrivo improvviso: il ragazzo l'aveva distratto da quell'inutile passatempo che non l'avrebbe portato da nessuna parte, se non a impazzire prima o poi.
"Oh, guarda non importa!"
Damien sorrise alle buone maniere del compagno di Casata: sembrava davvero dispiaciuto!
Evidentemente era pacifico, tranquillo...
"Anzi, ti ringrazio, sai?! Se avessi continuato ancora a far svolazzare quella maledetta piuma credo che sarei impazzito nel giro di pochi minuti! Mi stavo davvero annoiando a starmene qui, da solo!"

Fortunatamente, dopo queste parole, il viso del ragazzo sembrò rilassarsi: tutta quella preoccupazione, dopotutto, era soltanto causata dall'imbarazzo iniziale.

Damien si alzò, si riassettò e si pulì un poco i pantaloni, e andò a sedersi sul davanzale della finestra, che di certo era ben più pulito e comodo del freddo pavimento della Torre.
Invitò con un gesto anche l'altro ragazzo; il davanzale, infatti, era uno dei più grandi, e ci sarebbero potuti stare comodamente per scambiare quattro chiacchiere e per conoscersi, visto che non si erano mai visti.
 
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Alex;
view post Posted on 17/4/2009, 14:00




Nonostante tutto il mio "timore" iniziale nei confronti del ragazzetto, che adesso riconoscevo come un corvonero dalla sciarpa e gli abiti identici ai miei, adesso riuscivamo ad avere un rapporto basato sul semplice parlare piuttosto che sulle semplici scuse. La nebbia fitta svanì in un secondo mediante il circolare dell'aria dalla porta aperta a quelle finestrelle create per le partenze e gli arrivi dei gufi. Il ragazzetto si alzò sistemandosi i vestiti leggermente sgualciti dalla posizione scomoda in cui era seduto. Allontanandosi leggermente lasciò più spazio a me in quella ruvida pietra che, probabilmente, stava ferma li da qualche migliaio di anni. Chissà quante storie potrebbero raccontare quelle mura se solo potrebbero parlare. Troppo persone erano passate di li lasciando segno di loro e troppe di esse erano passate volatilizzandosi senza nemmeno rendersi conto del prezioso contributo lasciato a noi posteri che giungiamo in questa scuola come semplici studentelli.
Eppure verranno ricordati come delle facce stampate sopra vecchi annuali, facce stampate su fogli di carta da riporre in una serie di scatoloni impolverati destinati a rimanere per sempre dimenticati dentro ai meandri di qualche vecchio archivio. Io non voglio fare quella fine. Non voglio rimanere una foto sopra un foglietto di carta.
Comunque io sono Alex. Piacere di conoscerti.
Dissi interrompendo bruscamente i miei pensieri e sorridendo con naturalezza al ragazzo che adesso si stava sistemando sopra ad un davanzale invitandomi cortesemente. Invito che io avevo declinato con poco dispiacere dato che la posizione in cui mi trovavo era abbastanza comoda e rilassante. Chissà poi se quel ragazzo fosse del primo anno come me. Certo non dimostrava tanto di più quindi chissà.

SPOILER (click to view)
scusa il post osceno
 
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.Damien.
view post Posted on 18/4/2009, 08:36




Vedendo che quel Corvonero non accennava a muoversi dalla sua posizione vicino all'uscio, a Damien vennero in mente due cose: o, standosene lì così, aveva già in mente una fuga facile e veloce, oppure, semplicemente, preferiva starsene lì perchè stava più comodo.
Damien fece spallucce, sperando, tuttavia, che Alex -ora sapeva il suo nome- non avrebbe scelto la prima delle due opzioni.
"Je m'appelle Damien!", esordì con tutta naturalezza, come se non avesse fatto altro che parlare in francese da cinque minuti a quella parte.
Ancora una volta, purtoppo per l'altro Corvonero, si accorse di aver parlato in francese.
Strano: oramai, dopo tanto tempo lontano dalla Francia, si era abituato a parlare un inglese corretto, al di fuori dell'inconfondibile accento.
Chissà, si disse, forse Hogwarts lo faceva talmente sentire a casa che era come se sentisse la necessità di parlare quella lingua.
"Ecco, lo sapevo, ci risiamo! Io sono Damien, ho detto, nel caso non avessi capito un'acca di quello che ho detto!"
Ogni volta succedeva così, e Damien si sentiva imbarazzato perchè, puntualmente, doveva correggersi: certe volte, infatti, quando attaccava a parlare in francese la gente lo fissava con tanto d'occhi e un'espressione da pesce lesso.

"Oh, allora...Dai, dimmi un po' di te! E' da tanto che sei qui?"
Damien non voleva sembrare troppo invadente, ma, dopo essersi annoiato per un bel po' di tempo, ora sentiva il bisogno di parlare con qualcuno.
E quale occasione migliore per fare quattro chiacchiere chee conoscere nuova gente?!
 
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Alex;
view post Posted on 19/4/2009, 16:48




Il vento ballava fuori dalle finestrelle facendo vorticare furiosamente prima le nuvole e poi tutte le foglie cadute con l'autunno creando uno spettacolo di colori e di vita che andava pian piano morendo. Eppure dentro alla guferia tutto sembra trascorrere inesorabilmente nel nulla come se la morte di quelle foglie non contasse nulla per nessuno. Il dolce cantare del vento cessò per un istante lasciando la parola allo strano ragazzino che, da poco, avevo riconosciuto come Corvonero.
"Je m'appelle Damien!"
Ok, forse forse fare il sapientino con le lingue a mia votla non sarebbe una scelta così azzeccata quindi meglio fingere di non aver compreso come la maggior parte dei bambini di undici anni che non sono cresciuti nelle reggie di tutto il mondo.
"Ecco, lo sapevo, ci risiamo! Io sono Damien, ho detto, nel caso non avessi capito un'acca di quello che ho detto!"
Di risposta alle sue affermazioni un timido sorriso spuntò dal mio volto pallido a causa del freddo che da tempo ormai incalzava la scuola nella sua tenaglia. Non feci attempo ad aprire bocca per presentarmi a mia volta che quel paroliere francese mi sputò addosso un'altra frase.
"Oh, allora...Dai, dimmi un po' di te! E' da tanto che sei qui?"
Annuii con la testa deglutendo in maniera alquanto rumorosa e guardando gli occhi smeraldini del tizio vestito in blu.
My name is Alex. Io mi chiamo Alex e sono londinese.
Sorrisi di nuovo passandomi una mano tra i capelli scompigliati dalle continue folate di vento che, quel giorno, disturbava perchè si infilava tra le maglie provocando diversi brividi. Tornando al mio discorso.
Questo e il mio primo anno qui al castello ma mi piace come posto. E' pieno di sorte differenti di persone che riescono a vivere insieme. E' raro da trovare. Tu invece non sei del mio anno. Non ti ho mai visto a lezione!
A meno che Damien non fosse un filonaro di prima categoria, doveva frequentare il secondo o, in un caso quasi assurdo, il terzo anno a scuola. Era leggermente più alto di me e presentava ancora i lineamenti da bimbo che caratterizzavano i volti della maggior parte degli studenti che avevo incontrato sino ad ora. Si, doveva fare sicuramente il secondo.
 
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.Damien.
view post Posted on 19/4/2009, 18:33




Da una finestra, oltre le spalle di Alex, Damien scorse un pezzetto di cielo; la nebbia sembrava essere scomparsa, anche se il cielo rimaneva sempre di uno scuro grigio plumbeo.
Come se non bastasse, però, aveva iniziato a soffiare il vento, e un mucchio di foglie entrò vorticando, piombando dall'alto verso il basso.
Manco a farlo di proposito, una di queste sfiorò il viso del nostro Corvonero -il francese, mi raccomando!- e, prima che potesse aprire bocca per una benchè minima parola, gli solleticò il naso e lo fece starnutire improvvisamente.
"Ci risiamo. Speriamo non sia raffreddore..."
Ecco perchè odiava l'inverno: l'inverno e le foglie marce.
Anche se, a pensarsci, avevano un bel colore.

Si concentrò poi ancora su Alex.
"Eh già, non mi hai mai visto! Già, sono al secondo anno, oramai...Caspita! Sono passati già 12 mesi, 43 giorni e 15 ore dal mio arrivo a Hogwarts!"
Damien disse questo con tutta la normalità e la calma di questo mondo, come se fosse cosa normale tenere il conto esatto dei mesi, dei giorni e delle ore.
No, in effetti non non lo era.
E sicuramente anche l'altro Corvonero -bravi, l'inglese- se ne era accorto, perchè lo stava guardando come per dire: Ma questo ci è o ci fa?
"Ehm...", fece Damien torcendosi le mani per l'imbarazzo "Sai com'è..."
Probabilmente, si disse, Alex non sapeva affatto "com'era", visto che era una cosa più unica che rara.
Unica...no, ma che! STRAMPLATA!

Tante persone che riescono a vivere insieme?! Pacificamente?!"
Questa volta toccò a Damien strabuzzare gli occhi.
Ma come, non si era accorto di nulla?!
"Ma scusa, amico! Dove hai vissuto da un mese, qualche giorno e qualche ora a questa parte?! No, dico...Li hai per caso visti i Serpeverde con i Grifondoro? Peggio di un duello tra un Ippogrifo e una Manticora! Si insultano da mattina a sera!!!"
Boh!
Strano che non avesse notato questa situazione "vivace" e movimentato; d'altronde, però, era solo al primo anno...
 
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Alex;
view post Posted on 19/4/2009, 21:06




Oltre al tempo che, ad fuori la finestra sembrava non passare, a giudicare dalle parole del mio compagno di casata sembrava che io fossi vissuto all'interno di una palla di vetro indossando i paraocchi per non vedere i macelli che stavano combinando i Serpeverde trovando rogne nei Grifondoro.
Anche un cane ha il coraggio di difendersi quando vengono attaccati, forse era a questo coraggio che si riferiva la profezia del cappello parlante il primo giorno che arrivai qui. Sembrava che noi fossimo i corvi miti in cui risiedeva ingegno e forse un lato malvagio di pura follia segnato dalle sofferenze degli studi. Ma tutto questo accanimento da parte dei Serpeverde contro i Grifondoro, oltre che completamente ingiustificato e sconosciuto per la mia mente, mi pareva anche idiota e molto bambinesca come cosa.
Yes but. Io sono qui da poco tempo, mi sono appena trasferito e non sono stato cresciuto con l'intento di diventare un mago. Conosco poco di questo mondo. E quindi anche di Hogwarts. Ci sono altre cose che dovrei sapere?.
Guardai negli occhi il corvonero che adesso strabuzzò gli occhio facendo strani paragoni tra parole a me sconosciute e che io, ovviamente, lasciai scorrere dentro alla testa finchè non si fermarono in un angolo vuoto di questa. Possibile che non io non abbia davvero notato un ambiente così vivacizzato dalle scorribande e dalle sfide tra Rossi e Verdi. Sembrerà strano eppure è davvero così, sono un vero rimbambito, basta che cammino con le mani in tasca, la bocca aperta per la meraviglia e la testa tra le nuvole e sto contento. Mi sa che devo prestare più attenzione agli avvenimenti.

SPOILER (click to view)
scusa il post orrendo.
 
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.Damien.
view post Posted on 28/4/2009, 18:04




Damien si grattò il mento, sovrappensiero.
Anche se quel ragazzetto era appena arrivato ad Hogwarts, magari senza la minima conoscenza del Mondo Magico e delle sue stranezze, era però pressochè impossibile non accorgersi delle continue "guerriglie" tra i Grifoni e le Serpi di Hogwarts.
Effettivamente, era quasi impossibile non incontrarli su per le scale o nei corridoi, intenti a scagliarsi incantesimi -che puntualmente venivano deviati, colpendo qualche indifeso studente- o, nel migliore dei casi, coloriti insulti nata dalla fantasia di chissà quale futuro comico -sì, alcuni davvero facevano sbellicare, ma in casi come questi non ci si poteva sbilanciare più di tanto.
A quanto pare, però, il Corvonero non sapeva niente di tutto ciò; quindi, qualche altra piccola informazione a riguardo non gli avrebbe di certo fatto male.
D'altronde, si sa; Hogwarts è un po' come un capmpo di battaglia: il più forte sopravvive!
"Allora..." fece Damien raccogliendo un po' i pensieri.
"In effetti ci sono parecchie cose interessanti da sapere...
Per esempio...senti un po' qua!
Hai presente la scala del quinto piano che dalla Biblioteca porta ai piani superiori? Bene...quella non tende solo a cambiare, ma ha anche un simpatico gradino Incandescente...ehm, scusa, che sbadato! Volevo dire Evanescente: insomma, sparisce a volte, quando gli va! Sta attento!

Prese fiato perchè altrimenti il ragazzo non avrebbe capito un fico secco.
Poi riprese a tutta birra:
"Ricordati di fare la riverenza al Fantasma della tua Casa e di salutarlo. Poi esplora la scuola più che puoi, non si sa mai che scopri qualche passaggio segreto! A proposito...quello del terzo piano è davvero figo! Cerca la strega orba, la sua statua insomma, e poi apri la porticina dietro di questa con Dissendium...ti porta dritto dritto a Mielandia, nel villaggio di Hogsmeade! Sai che bello?!"
Damien si fermò, perchè c'era qualcosa che non andava...
Ma certo! Quell'ultimo suggerimento non era uno dei migliori!
Infatti, l'anno prima un ragazzetto del primo anno, uno che Damien aveva visto appena ma che di certo non sembrava affatto un combinaguai, era stato acciuffato proprio mentre stava cercando di raggiungere Mielandia, e quindi Hogsmeade, clandestinamente!
Damien si sentì di avvisare Alex: non avrebbe potuto finire nei guai!
"Però, ascolta...Fai finta di non conoscere quest'ultimo trucchetto! Sai com'è, amico...Non è propriamente permesso a quelli del primo e del secondo anno andare a Hogsmeade! Sai, le regole!"
Damien concluse con un'alzata di spalle, come per dire: Oh, amico, io te l'ho detto!
 
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8 replies since 17/4/2009, 10:45   115 views
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