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Elizabeth "Lily" Stonem, Smistamento.

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Elizabeth.
view post Posted on 28/6/2009, 17:04




Ispirato ad una storia vera, narrerò come la signorina Stonem riuscì billantamente a svolgere lo Smistamento.

Serata buia, nottata illusionista. Gli studenti, i più inesperti si intende, si erano recati nella Grande Sala per partecipare allo Smistamento annuale. I Prefetti, e le grandi autorità erano lì per assitere, trovando uno svago er sfuggire alla noia. La preside della scuola, Merope MacPherson, iniziò a fare il suo lungo e concreto discorso. Si poteva intravedere il risentimento sui volti degli adolescenti. Alla fine di questo, la signorina Stonem ascoltò con dedizione le parole del cappello, citando e non dimenticando solamente i seguenti versi.

Serpeverde, la casata di Salazar l’astuto,
un uomo affatto docile e muto,
dove trovan dimora gli studenti dallo spirito acuto. [..]

La nobile famiglia l'aveva di certo influenzata. Giovane, bella, astuta. Lei desiderava finire in una casata degna del suo cognome, per lo più per la dignità che aveva dalla nascita. Non le importava come, o i mezzi per arrivarci, di certo le assurde parole che stava dicendo la preside non le ascoltava. Non erano importanti dato che solo lei, in quella stanza, lo era.

Ascolta le mie parole fanciullo o donzella e rispondi con sincerità:

• La via hai smarrito e quindi una richiesta ti porgo,
descrivi cio che vedi, il luogo che ti coriconda e cosa in quell'insolito luogo ti porta

Le sembrava una domanda talmente sciocca che non le venne in mente nemmeno un posto familiare. A cosa poteva servirle?
Vedo un Campo da Quidditch.
I genitori le avevano descritto in modo adeguato di cosa si trattasse il Quidditch. A lei non piaceva particolarmente, ma le sarebbe piaciuto diventare vincente grazie a questo, ascoltando l'euforia della sua vittoria.
Grande, è un campo molto grande. Ad i lati ricami. Molti ricami. Più accentuati sono i colori verde e argento, unici e non imitabili. Stò per conquistare il boccino, tento di riuscire a far trionfare la mia nobile casata.
Iniziava a volerlo davvero, tutto questo.

• Ora immagina ragazzo di incontrare sulla strada un tale che come te ha smarrito la via
Che cosa intendi fare?

Un'altro vincitore, che però viene sottovalutato. Un genio incompreso, un personaggio da non evitare. Sicuramente inferiore a lei. L'unica diversità che rende per niente affatto simili i due è che un errore da parte degli altri non si accetta, mentre da parte sua gli errori si possono sempre ripagare.
Lei è l'unica, lei è la grande Purosangue.
Diffido assolutamente. Lui per la sua strada, io per la mia. Nessuno è degno d'esser aiutato da me. Nessuno si merita il mio aiuto.

• Davanti a te si pone ora un ostacolo.
Descrivi cio che ti impedisce di vedere la destinazione e come hai intenzione di aggirare cio che il tuo bene non vuole.

Ed io sono l'icona. Tutti in quel campo tentano di parlare con me, sono diventata un'immagine. Un'altro distoglie da me la vittoria. Un Mezzosangue, un perdente. Mi sottrae il boccino.
Questa persona di certo è inutile. Qualcuno che pensa di poter diventare leggenda, storia. Ma in realtà sarà ricordato come colui che è sudicio, ridicolo.

• Un uomo ora ti porge il suo aiuto per risolvere l mistero, promettendo di portarti presto al sicuro.
Accetti l'aiuto o diffidi dallo sconosciuto?

Diffido, ancora. Non ho bisogno di nessuno, io.
Sbuffa. Quelle domande le sembrarono così ovvie, così scontate.

• E ora per finire ti chiedo se mai riuscirai a risolvere la situazione.
Ovvio, l'ho gia risolta. Nonostante la sua inutile vittoria sono la migliore, la ragazza da imitare. Io ho la gloria d'esser nobile, d'esser una Stonem. Quell'essere ha la gloria d'aver sfiorato un palla d'oro, come sbagliato che fosse.
Fece un respiro di sollievo.
Il fato l'attendeva alla risposta, alla via da seguire per sette lunghi anni.
C'erano lei ed il cappello, ad aspettare la fine del labirinto.

 
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